Tema di estremo interesse per le numerose implicazioni in settori diversi da quello musicale, il punto culminante è presentato qui per la prima volta in declinazioni fenomeniche che aprono stimolanti prospettive di ricerca e di applicazione in ambito psicopedagogico e psicoterapeutico.
Tra i molti pregi di quest'opera, uno si distingue in particolare: rendere le questioni della climax spazio problematico che accomuna la riflessione dello psicologo, dell'estetologo, del sociologo, del compositore così come dell'esecutore e del critico musicale.
In questo libro la nozione di punto culminante viene analizzata lungo un arco di esperienze che abbraccia sia le arti temporali (principalmente la musica) che quelle spaziali, estendendo i confini dell'esegesi dal momento storico-estetico al campo delle scienze umane.
Chiave di lettura privilegiata è - nelle parole dell'autore - una psicologia implicita, le cui matrici vanno rintracciate nelle folgoranti dichiarazioni degli artisti stessi.
Scrive Alexandra Pierce che "climax è uno di quei termini dei musicisti [...] che è breve nella definizione e lungo nell'asserzione, ammesso che se ne discuta affatto".