Primi anni ’90, Addis Abeba. L’epidemia, la carestia e la guerra impazzano: fame, denutrizione dei bambini, malaria, tubercolosi, lebbra, morbillo. Arriva la cooperazione italiana con dieci milioni di dollari da spendere. A pochi chilometri da Addis Abeba c’è un ospedale costruito negli anni ’50, perfettamente funzionante. La cooperazione sceglie di raderlo al suolo e di costruire al suo posto una mostruosità tecnologica che gli etiopici non saranno mai in grado di gestire. In più alle prime piogge i muri si spaccano.
Spesi così tutti i soldi, non ne rimangono altri per comprare i vaccini. Intorno al nuovo ospedale i bambini, quattro su dieci, muoiono prima di cinque anni. Tutto è raccontato in questo romanzo-verità / libro-denuncia, ricco di avventure e di humour, dove serpeggia inaspettata una vena sotterranea di felicità.