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Erik Orsenna scrive:
"Ogni famiglia ha i propri Eldorado. Lontananze popolate da antenati inevitabilmente selvatici, seduttori e ricchissimi. Da bambino mi portavano a spasso lungo i porti, mi inebriavano di Brasile, di Caraibi senza precisare oltre. Con l'età ho deciso di andare a vedere di che si trattava. Lei si chiamava Villademoros, cartolaia, lui Augustino, grossista. Erano i miei bisnonni. Abitavano all'Avana, dove erano nati.
Centoventi anni dopo, Cuba mozza il respiro talmente la gente e i luoghi sono belli, e stringe il cuore tanto il fallimento è evidente. Un grande Fidel è passato di qui. Voleva costruire il Paradiso sulla terra...
Si possono edificare scuole, ospedali, ma non si può costringere un popolo alla felicità, soprattutto quando già la possiede dentro di sé. L'avrete certo indovinato, con l'albero genealogico abbiamo visitato le rovine di un sogno".
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