Il Kularnava Tantra è uno dei testi più importanti della tradizione Kaula e Nath ed è considerato un’autorità nella letteratura tantrica. Il libro – degno di studio da parte di chi vuole comprendere i principi e la pratica della via tantrica –si presenta in forma di dialogo tra il Signore dello yoga, Shiva, e la sua Shakti, la Madre dell’universo.
Il Tantra è una guida alla liberazione spirituale ‘senza i limiti e le costrizioni’ della religiosità sociale. Il significato dei testi può sembrare a prima vista palese, ma la maggior parte di essi usa un linguaggio che va interpretato, vissuto e realizzato a livelli differenti. Secondo la tradizione, ogni cosa ha un significato fisico, sottile e trascendente, e la Devi con la Sua maya può confondere o illuminare. Si dice che la persona non pura e con una mentalità animale sia predisposta a fraintendere il significato dei testi.
La comprensione del loro linguaggio ermetico si trova andando alla radice della filosofia tantrica, in cui non esiste Shiva senza Shakti, e lo yoga è la realizzazione dell’unità di tutte le cose. Il Kularnava Tantra è dedicato all’aspetto superiore di Shiva, chiamato Ardhanarishvara.
Questo aspetto riunisce in un’unica forma Shiva e Shakti, e rappresenta l’unione dei principi maschile e femminile, ida e pingala (ha-tha), del respiro esalato e di quello inalato. Ogni capitolo è chiamato ullasa o beatitudine, in riferimento al nettare divino di cui gode chi partecipa all’unione di Shiva e Shakti.
"Il vero vino che bisogna ricercare e bere è il nettare divino che inebria con la gioia e la vita eterna. È un vero yogi che conosce la ‘copulazione’ chi gode della beatitudine infinita che deriva dall’unione del Sé (Shiva) e della sua suprema Shakti (Kundalini)".