Uno studente di buddhismo tantrico ripercorre la sua esperienza diretta della pratica vajrayana con mente lucida e non settaria, mettendone in rilievo luci e ombre, soprattutto legate a due temi centrali che più di tutti gli altri son portati a calamitare i non pochi attriti tra mentalità, storia e cultura occidentali e mondo orientale: la ‘devozione al guru’, in quanto spesso associata a un’organizzazione rigidamente gerarchica che, sebbene funzionale a certe culture orientali, in occidente urta contro una diffusa ideologia democratica; e il rapporto tra etica (come è intesa nell’occidente moderno) e insegnamento.