Il concetto di trasmutazione alchemica è l’espressione ultima, secondo Eliade, di una credenza immemoriale nell’azione umana come metodo di trasformazione della natura.
In tal senso, l’idea dell’uomo creatore impersonata dall’alchimista sopravvive in uno dei miti fondatori della scienza occidentale, quello della fede in un progresso illimitato, nel quadro dei progetti prometeici delle società industrializzate.
Ma rispetto all’orientamento laico e produttivistico delle moderne scienze sperimentali, lo studio approfondito dell’alchimia in Cina e in India, che completa il volume, riporta in primo piano quello che per Eliade è l’essenziale: l’intimo legame che in tutte le culture – compresa quella occidentale – l’alchimia ha avuto con una tradizione mistica o esoterica.