L'Autore ripercorre la storia degli aspetti esoterici in seno a tutte le religioni. Il termine "esoterismo" indica una dottrina segreta, un'iniziazione, una spiegazione del mondo rivelata in un consesso scelto, isolato dall'esterno e dalla moltitudine, e molto spesso trasmessa in forma orale. L'esoterismo è antico come il mondo; qualunque rivelazione magica presso i popoli primitivi si compiva nel mistero, lontano dagli altri membri della tribù, all'ombra propizia e spesso efficace di un bosco sacro, in un luogo appartato, oppure su di una sommità isolata.
La conoscenza delle tecniche che donano capacità sovrumane è sempre stata circondata dal mistero. Da sempre esiste la distinzione tra il volgare, la moltitudine, il popolo - ritenuto ignorante, grossolano e istintivo - e gli eletti, i saggi, gli iniziati, gli adepti. Le conoscenze segrete, i mezzi di dominio magico, i gesti rituali che asservivano il cielo erano riservati ad una cerchia ristretta, a coloro che erano degni di ricevere, conservare e trasmettere tali rivelazioni, esoteriche nella loro essenza, per il fatto che avrebbero potuto dar luogo a conseguenze incalcolabili.
Analizzando in particolare le correnti mistiche del mondo mediterraneo, l'Autore ne constata le singolari similitudini e la perennità. Nulla è più grave di una dottrina segreta: essa trova la sua forza nell'energia totale offerta da coloro che la praticano, e rappresenta una rivelazione al di là della ragione. Che ciò avvenga in Egitto, in Grecia, presso gli Gnostici, i Catari, o i Rosa-Croce, le basi iniziatiche restano sempre le stesse, e questa profonda identità investe le grandi scuole esoteriche, che confermano un identico insegnamento ed una perfetta comunità di pratiche iniziatiche.
Questa aspirazione al divino e questa ricerca delle tecniche superiori dell'estasi costituiscono l'essenza stessa dei diversi esoterismi esistiti in seno a tutte le religioni; e l'Autore, con singolare maestria, ne ripercorre la storia.