Alla fine del secolo è apparso un nuovo attore, prestigioso e misterioso, sulla scena internazionale: le Ong. Organizzazioni non governative come Oxfam, Greenpeace o Medici senza frontiere sono diventate vere e proprie potenze, con bilanci talvolta superiori a quelli dei paesi in cui intervengono. Ma, soprattutto, catturano l’immaginario della gente e dell’opinione pubblica.
Dopo la caduta delle grandi narrazioni, delle grandi ideologie che avevano acceso gli animi perlomeno fino al 1989, l’umanitarismo e i diritti dell’uomo sono diventati l’utopia del secolo, il cavaliere senza macchia del mondo moderno. Ma quale realtà si nasconde dietro questo mito delle Ong svincolate dalle necessità di stato, dalle logiche del potere e del profitto?
In questo libro Thierry Pech e Marc-Olivier Padis descrivono analiticamente una realtà che presenta numerose sfumature e zone d’ombra. In realtà, le grandi Ong, ben lungi dall’opporsi sistematicamente agli attori pubblici istituzionali, collaborano strettamente con loro, con forme complici di interdipendenza, fino a diventare in taluni casi addirittura il prolungamento della politica dello stato “con altri mezzi”. Ma anche il rapporto con il mercato non è esente da critiche: le Ong si comportano tra loro come attori economici concorrenti, con i necessari compromessi del caso e lo sviluppo di forme di partenariato tipiche di altri comparti economici.