Da tempi immemori, fatti strani e inquietanti accadono in questo paesino dei Pirenei francesi dove tutto sembra cospirare contro la normalità. L’intera zona, comunque, sembra subire l’influsso di un’energia potente e misteriosa che i Celti e popolazioni ancora più antiche, hanno cercato di controllare tramite menhir che svettano sulla cima delle montagne e che delimitano un territorio ben preciso.
I Catari e i cavalieri Templari ne conoscevano il segreto e lo hanno tramandato in messaggi oscuri e in un favoloso tesoro materiale e, soprattutto, spirituale. In questo strano contesto si inserisce un semplice parroco che, decifrando l’enigmatico messaggio contenuto in alcune pergamene, diventa ricchissimo e altrettanto strano.
Sull’ingresso della sua chiesa scrive: «Questo luogo è terribile» e mette la statua di un demone a reggere l’acquasantiera. Modifica tutte le stazioni della Via Crucis, inserendo in ogni quadro un particolare per risolvere il segreto e fa costruire una vetrata in modo che il sole, ogni anno, il 17 gennaio, proietti all’interno un albero di mele blu.
Questa data, inoltre, ricorre in tutta la vicenda, come se, in quella giornata, il visibile e l’invisibile potessero incontrarsi. L’umile curato di campagna inizia poi a frequentare il bel mondo parigino e vive come un signorotto medievale, usando come biblioteca una torre fatta da lui costruire sullo strapiombo della montagna.
La sua vita e la sua morte sono avvolte dal più fitto mistero, come quella di altri sacerdoti suoi amici che subiranno queste strane influenze; uno di loro sarà ucciso e l’altro scriverà un libro incredibile e bizzarro che non è nient’altro che una chiave per risolvere il grande mistero che aleggia sul paese.
Un mistero la cui soluzione è forse celata in un dipinto del Seicento dove protagonista è un’antica tomba con l’iscrizione «Et in Arcadia ego» che interesserà moltissimo al Re Sole e che, guarda caso, ha come sfondo il paesaggio di Rennes le Chateau.