Mère, nonostante la sua educazione fosse basata su canoni rigorosamente laici e materialistici, in una famiglia portata soprattutto alla scienza e alla praticità, diviene più tardi - in conseguenza di una serie di straordinarie vicende ed esperienze personali - non soltanto la collaboratrice di Sri Aurobindo, ma "l'altra parte" di lui.
"La Madre ed io siamo una sola e stessa coscienza", dirà Sri Aurobindo; e: "Senza Lui io non esisto, senza me Lui non è manifesto", scriverà Mère. E Mère, allorché Aurobindo, nel 1950, lascerà il suo corpo, diverrà ella stessa la personificazione, il "laboratorio vivente", del suo yoga: quello yoga che, attraverso la "Forza Suprementale", di cui Sri Aurobindo per la prima volta si è fatto tramite, ha portato la specie umana ad una svolta evolutiva.
Mère ha lavorato fedelmente, pazientemente, a disfare la vecchia memoria umana, racchiusa nelle cellule del proprio corpo, per prepararle alla discesa di questa Forza e alla mutazione biologica, che riguarda tutto il genere umano, voluta e determinata da Sri Aurobindo.