Un intreccio di interessi tra multinazionali, organizzazioni agricole, scienziati e politica cerca di persuadere contadini e consumatori che solo la tecnologia può risolvere la crisi climatica agricola.
L’obiettivo è introdurre rapidamente piante geneticamente modificate resistenti a siccità e malattie, promettendo elevate rese e qualità nutrizionali.
I lobbisti sono attivi in Europa per superare le restrizioni anti-OGM, negando la libertà di scelta a produttori e consumatori.
Questo libro difende le ragioni della prudenza, di fronte ai rischi reali di mutazioni genetiche incontrollate e alla schiavitù dei brevetti imposti ai contadini.
In un mondo in cui la produzione alimentare si sposta dai campi ai laboratori, è un appello a lottare per un futuro diverso, difendendo il diritto al cibo, l’agroecologia contadina e la sovranità alimentare.