La gestione del Covid-19 ha inaugurato un nuovo stile di controllo sociale, che impone di rinunciare a vivere per evitare di morire. È indispensabile una lettura radicalmente diversa degli eventi, per non arrivare impreparati alle prossime «emergenze».
Una chiave interpretativa antropologica per “leggere” la pandemia Covid e le trasformazioni relazionali, sociali e personali che gli individui e le comunità hanno vissuto: è quanto propone, in questo libro, un gruppo di scienziati e scienziate indipendenti, che si sono riuniti sotto il nome di “Tutta un’altra storia”: Osvaldo Costantini, Stefano Boni, Stefano Portelli, Stefania Consigliere, Cecilia Vergnano, Maddalena Gretel Cammelli, Mauro Van Aken, Duccio Canestrini
La loro è una lettura innovativa che sensibilizza su alcuni punti importanti:
- Adottare un’ottica comparativa per vedere com’è stata organizzata, da un punto di vista emotivo e pratico, la gestione del virus nella diversità culturale.
- Testimoniare prassi e discorsi di chi è meno visibile, di chi dissente e raramente viene riconosciuto dalla retorica istituzionale.
- Mostrare come la pandemia abbia messo a nudo la vulnerabilità dei nostri rapporti e immaginari ambientali e produttivi, profondamente in crisi.
- Proporre visioni alternative per riconoscere l’interdipendenza tra gli esseri umani e le altre forme del vivente, solo apparentemente “fuori” di noi.