La parola Advaita (dal sanscrito, non dualità) indica e svela un inganno: che ci sia effettivamente un cercatore spirituale e che esista un evento finale chiamato “illuminazione”.
Ci sono al mondo molti apparenti insegnamenti spirituali e la maggior parte di essi parte dal presupposto che ci siano individui separati capaci di compiere scelte autonome e diventare attraverso il loro sforzo, abbastanza degni da ottenere l’illuminazione o risveglio.
Questi insegnamenti, così compresi, sono basati sulla profonda ignoranza della vera natura della liberazione o fine dell’illusione e rafforzano l’idea del cercare e del divenire nel tempo.
Ma ciò che è uno, indiviso, senza tempo, non emerge mai attraverso lo sforzo di ottenerlo, ma piuttosto attraverso ciò che viene perso.
Ciò che viene perso è l’apparente idea che esista un individuo separato e autonomo che si chiama “Me”.
Il contenuto di questo libro è perciò totalmente radicale. “Questo libro è il risultato della fedele trascrizione orale di colloqui avvenuti tra il 2018 e il 2020 attorno alla materia più controversa e incomprensibile che si indica con il nome di ‘Non Dualità’.
La lettura di queste sbobinature, qui fedelmente riportate, può pertanto risultare a tratti fastidiosa per il lettore.