Da duemila anni il buddhismo studia la mente umana attraverso una profonda introspezione.
In tempi più recenti, le neuroscienze hanno portato enormi conoscenze basate sull'osservazione sperimentale e scientifica.
Lo scopo di entrambi è lo stesso: capire chi siamo attraverso l'indagine empirica.
In questo libro un monaco buddhista con una formazione come biologo molecolare e un celebre neuroscienziato intessono un dialogo amichevole e costruttivo che offre al lettore, da due punti di vista differenti ma non conflittuali, una visione unica sul senso del sé, la consapevolezza, la volontà, la meditazione e molto altro ancora.
L'obiettivo dei due autori è quello di confrontare due prospettive ancorate in ricche tradizioni – da un lato la pratica contemplativa buddhista, dall'altro l'epistemologia e la ricerca nel settore delle neuroscienze – per capire se i diversi stati di coscienza a cui giungiamo attraverso la meditazione e l'addestramento mentale siano legati a processi neuronali.
E se così fosse, in che modo opera tale correlazione?
Questo scambio, riportato fedelmente con tutti gli entusiasmi e il coinvolgimento di una reale discussione, segna l'incontro tra una conoscenza in prima persona e una conoscenza in terza persona; incontro che approda alla comprensione più piena di uno degli aspetti fondamentali della vita umana.