Don Andrea Gallo ha dedicato la sua vita agli emarginati di ogni razza, religione o colore. Ispirandosi alla Teologia della Liberazione, negli anni Settanta fondò la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, un rifugio per tutte le persone in difficoltà: tossicodipendenti, prostitute, uomini e donne in transito da un sesso a un altro.
La sua università era la strada, i suoi insegnanti erano prostitute, senzatetto, tossicodipendenti, tutte quelle vite costantemente sull’orlo di un baratro.
Una mano sulla Costituzione, l’altra sul Vangelo, tra le labbra l’insostituibile sigaro e nella mente gli esempi di Cristo e di Che Guevara a illuminare la via.
Questo e molto altro è stato Don Andrea Gallo (1928-2013), che ha dedicato la sua vita agli emarginati di ogni razza, religione o colore. Ispirandosi alla Teologia della Liberazione, negli anni Settanta fondò la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, un rifugio per tutte le persone in difficoltà: tossicodipendenti, prostitute, uomini e donne in transito da un sesso a un altro.