Dalla tomba in cui sono sepolti, i cittadini di un piccolo paese americano svelano i segreti della loro vita.
In versi sciolti, ma quasi regolari, con una ironia pungente, evocano la vita del villaggio che, al di sotto della spessa coltre puritana, in realtà nasconde concupiscenza e vizio.
Il motivo principale del libro sta nella trasformazione dell’amore nel suo opposto, la lussuria.
Tutto si deforma e i sogni appassiscono.
Ed è attorno alla morte che si gioca l’intreccio di storie di questo canovaccio vitale e funereo al tempo stesso.
La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutti i mestieri umani.
L’opera di questo cantore dell’Illinois è riuscita, nel nostro paese più che in altri, a scavare nei cuori di generazioni di lettori.
In Italia il successo del libro, profondamente liberatorio e libertario, fu dovuto dapprima alla traduzione di Fernanda Pivano e poi all’interpretazione di Fabrizio De André, che diede alla luce un album straordinario come Non al denaro non all’amore né al cielo.