È assolutamente necessario che io torni in Russia; qui io sto perdendo perfino la possibilità di scrivere, non avendo sotto mano l’indispensabile e quotidiano materiale per scrivere, cioè la realtà russa (che fornisce le idee) e gli uomini russi. [...] Attualmente ho in testa l’idea di un enorme romanzo che in ogni caso – perfino in caso d’insuccesso – dovrà per forza produrre sensazione, e proprio per il suo argomento. L’argomento è l’ateismo.” (Da una lettera a Sof’ja Alexandrovna Ivanova, scritta da Firenze nel 1869.)
Dalla scelta di lettere che proponiamo, effettuata da Gianlorenzo Pacini sul vasto epistolario di Fëdor Dostoevskij, emergono i capisaldi della straordinaria creatività di questo romanziere.
Mentre cogliamo una dimensione quotidiana assieme ai bagliori del suo pensiero, assistiamo anche al suo tenace e appassionato approfondimento del mistero dell’uomo, alla cui esplorazione egli aveva dichiarato, appena diciottenne, di voler dedicare la sua vita.