Nell'età della Controriforma, mentre da una parte maturavano le premesse storiche poste dall'Umanesimo e dal Rinascimento, e dall'altra si stabilizzava la dominazione congiunta dell'Impero di Spagna e dell'Inquisizione, Campanella si assunse la missione di "debellare tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia".
La sua alta, solitaria, profetica personalità di scrittore e di riformatore politico-religioso "eretico" è qui presentata alla luce di un penetrante storicismo, nella indissolubile unità dell'utopista e del poeta.