La de-colonizzazione dell’immaginario dal dominio tecno-scientifico generatore di pandemie è destinata alla sterilità se l’impegno culturale e politico non verrà rideterminato considerando la dimensione sistemica del reale.
L’interdipendenza e la complessità dei fenomeni obbliga a riconoscere, in una prospettiva di mutamento dei rapporti, la necessità di interventi coordinati su diversi livelli.
Il risultato finale di queste azioni può esprimere un’organizzazione in cui l’ordine e le gerarchie dei valori precedenti possono risultare profondamente modificati.
L’approccio civico appare il migliore interprete di questo tipo di impegno con la sua tensione a mantenere un giusto equilibrio tra le legittime esigenze economiche, i bisogni delle comunità, la salvaguardia dei beni comuni, gli effetti sociali e sul contesto ambientale.
Il recupero della dimensione sistemica non costituisce solo una soluzione metodologica alla gestione della complessità ma può diventare ispiratore di pratiche politiche di rovesciamento dell’esistente.