Flavio Claudio Giuliano fu un personaggio straordinario la cui figura è stata oggetto per secoli, da parte del Cristianesimo, di una inaudita damnatio memoriae.
Considerato a torto dai Cristiani un feroce persecutore e bollato con l’epiteto di “apostata”, egli tentò in realtà, agendo sempre secondo giustizia, di risollevare le sorti di un Impero ormai in declino con coraggiose riforme politiche, economiche, amministrative e militari e di ripristinare l’antico spirito di tolleranza e di civile convivenza religiosa che fino al tempo di Costantino aveva caratterizzato l’Impero Romano, divenendone uno dei maggiori punti di forza.
I Cristiani, una volta preso stabilmente il potere a Roma, è fatto noto che da perseguitati si erano trasformati rapidamente in persecutori, dedicandosi ad una spietata e sistematica azione repressivo-persecutoria nei confronti non solo delle loro molteplici eresie interne, ma anche di tutti i culti e di tutte le plurimillenarie religioni dei gentili, trasformando in pochi decenni quello che era un Impero fondato sulla piena tolleranza in una teocrazia nelle mani di un manipolo di Vescovi fanatici e corrotti.
Giuliano, iniziato ai Misteri Eleusini e a quelli di Mitra e convinto seguace della Filosofia neoplatonica, tentò di porre fine a tutto questo, riaprendo gli antichi Templi e ripristinando la piena libertà religiosa, all’insegna della più pura essenza della Romanitas e della Filosofia ellenica.
Se la vita di questo Imperatore illuminato non fosse stata spezzata, a soli trentadue anni, da una lancia su un campo di battaglia nelle paludi della Mesopotamia, egli avrebbe molto probabilmente cambiato per sempre il corso della Storia.
Una delle più belle e complete biografie dell’Imperatore-Filosofo, scritta nel 1901 da Gaetano Negri, Senatore del Regno d’Italia e Sindaco di Milano dal 1884 al 1889.
Con un ampio saggio introduttivo di Nicola Bizzi.