Aspettare la crescita dei germogli, riappropriandosi del senso del tempo in antitesi alla filosofia del “tutto e subito”.
E poi assaporare ciò che si è coltivato, anche ortaggi e frutti introvabili al supermercato.
Tutto questo ce lo insegna l’orto, piccolo o grande, in giardino o sul balcone, in campagna o in città.
Questo libro – che è a un tempo un manuale pratico e un testo di ispirazione – ci spiega come iniziare, quali piante scegliere a seconda del tipo di orto che abbiamo in mente, come comportarsi con i diversi ortaggi, fino all’impegno che, come in tutte le cose della vita, richiede far crescere qualcosa.
Nella prima parte viene analizzato il significato della coltivazione di piante a scopo alimentare, con riferimento anche all’agricoltura.
Vengono quindi forniti consigli colturali per aiutare, soprattutto chi è alle prime armi, a coltivare un proprio orto in maniera efficace, a prescindere dallo spazio a disposizione, con schede degli ortaggi che non possono mancare. Infine, l’autore offre una riflessione sul significato di coltivare oggi un orto in Occidente, dove non è più un fondamentale strumento di sussistenza familiare come accade ancora in molte zone del pianeta.
Un’idea di orto che parte dalla pratica per giungere alla scoperta del senso di sé e del mondo in cui viviamo.