Legata da un’intensa amicizia di ispirazione reciproca a Marija Gimbutas, che conobbe dagli anni Ottanta, insieme interpretarono alcuni tra i più potenti e duraturi simboli della Dea come datrice di Vita e di Rigenerazione.
Osservando e comparando lo splendido repertorio di immagini di Çatal Hüyük, che ha generato i simboli ancor oggi presenti nell’iconografia sacra, coglie in Ghassul lo snodo evolutivo di quel sistema coerente del sacro che si dipana lungo migliaia di anni dalle grotte del Paleolitico Superiore fino alla fine del Periodo minoico a Creta, e a Oriente confluisce in divinità femminili come Inanna, Ishtar, Afrodite.
Straordinario il suo contributo sui simboli di morte, originato dagli immensi avvoltoi neri dagli occhi bianchi di Catal Huyuk e riprodotti nelle maschere rituali ghassuliane, note come gli “Spettri”.
Indice:
Capitolo 1 - Simboli di nascita
Il triangolo
La doppia ascia
Rosette
Seni
La triade
La Dea Doppia
La Signora degli animali
Mani
Il Tempio rosso (della nascita?)
Capitolo 2 - Simboli di morte
L'avvoltoio
La coda e il becco (ossari)
Statuette
L'occhio
Parte II
I dipinti parietali di Ghassul
Capitolo 1
La Processione
Il dipinto della Stella
Il dipinto dell’Uccello
I dipinti Geometrici
II dipinto della Tigre
Le maschere "spettrali" o della morte
Frammenti
Motivi e dipinto a zig-zag (frammento)
Il dipinto Hennessy
Capitolo 2 - Discussione
Motivi
I motivi delle mani
Le maschere della morte
Bande
Seni e protuberanze
Coni e cornetti
Serpente, uovo e uccello acquatico
La doppia ascia e la falce (dipinto Hennessy)
II dipinto della "Tigre"
Il dipinto a zig-zag
Parte III
Conclusioni