Coinvolto suo malgrado nella disputa sul libero arbitrio, Erasmo da Rotterdam in questo libro affronta la polemica con l'umiltà dello studioso. La libertà umana per Erasmo è libertà di salvarsi. Ma la salvezza è soprattutto quella della dignitas homini e del suo valore. Anticipatore dei temi della Riforma, lontano da una disputa di natura religiosa, questa Opera è un grande contributo umanistico a una causa morale.
«A differenza di Lutero - osserva nella Prefazione Sergio Quinzio - Erasmo, pur credendo nel Vangelo che insegna a vivere semplicemente obbedendo a Cristo, è un dotto che non rinuncia alla cultura... Forse la nota più profonda della coscienza erasmiana sta nella divisione fra la sua coscienza di dotto e la sua coscienza di cristiano: qui sta la sua modernità».
Il concetto filosofico e teologico di libero arbitrio ha implicazioni in campo religioso, etico, scientifico e nel diritto. Lutero aveva fatto propria la teoria della predestinazione negando la capacità di scegliere liberamente, mentre Erasmo dice che il libero arbitrio non è stato distrutto completamente dal peccato originale e che, senza un minimo di libertà da parte dell'uomo, la giustizia e la misericordia divine diventano prive di significato.