Tutto è iniziato millenni fa, quando l’uomo, diventato cacciatore, ha avuto bisogno dell’aiuto dei suoi simili per poter prevalere sugli animali feroci.
E tuttavia questo avrebbe fatto di noi solo degli efficienti cooperatori, come le formiche o le api, sebbene con una diversa taglia fisica.
Occorreva un’ulteriore svolta.
Ed è la compartecipazione ad aiutarci a rompere i diaframmi più ostinati e a dare inizio alla rivoluzione che ci avvicina sempre, introducendo nel nostro vocabolario parole inimmaginabili, fatte di gratuità e di sentimenti sempre più raffinati.
Concetti come altruismo, egoismo, individualismo, autonomia, dipendenza, legami oggi non avrebbero alcun senso se, in qualche punto remoto del tempo, qualcuno non avesse iniziato a sentire come proprio il dispiacere provato da un estraneo, ad avvertirne i movimenti interiori sentendosene parte.
Da lì in avanti l’uomo si scopre dipendente dai propri simili, ma apprezza anche i vantaggi di questi nuovi intrecci, che generano gli stati d’animo tipici di quella che chiamiamo umanità e che ci permettono ogni giorno di affrontare e superare prove che mai un uomo solo potrebbe affrontare.
In queste pagine vogliamo raccontare come questa lunga storia si manifesta tutti i giorni nella nostra vita quotidiana, determinandone il corso, nel bene e nel male, ma vogliamo anche dimostrare come i comportamenti cooperativi siano i nostri più grandi alleati della salute mentale dell’individuo oltre che stimoli evolutivi per l’intera specie, come la recente pandemia ci ha dimostrato.