I giovani in Occidente cominciano a mobilitarsi contro il riscaldamento climatico.
A ogni latitudine le persone scendono in piazza contro tiranni e dittature. Le disuguaglianze diventano il bersaglio polemico di cittadini che chiedono giustizia sociale e ambientale.
Il libro nasce per raccogliere e rispondere a queste voci. Nasce per reagire al capitalismo speculativo attraverso una filosofia politica alternativa al neoliberismo.
Questo secondo "Manifesto convivialista" è stato sottoscritto da oltre duecento autori: non solo personalità accademiche, ma anche scrittori, attivisti, artisti di fama internazionale e di diversa provenienza geografica.
Un lavoro collettivo scritto con il proposito di immaginare nuove formule di convivenza per un mondo globale, scisso tra straordinarie promesse di progresso e temibili minacce planetarie, prima fra tutte la crisi ecologica.
Serve rifondare il legame sociale in un'epoca in cui non si tratta solo di estendere i diritti politici e promuovere l'equità economica, ma in cui è altrettanto urgente ripensare la relazione tra l'uomo e la natura, i rapporti di genere, lo scambio interculturale.
L'interdipendenza e il senso del limite possono essere le direttrici lungo cui immaginare una fuoriuscita dal regime neoliberale, verso forme di coesistenza orientate ai principi della cooperazione, della democrazia, del dialogo tra culture, della pari dignità, della responsabilità ecologica.
Redatto e curato da Alain Caillé, il volume uscirà in contemporanea in diversi paesi (Francia, Germania, Spagna, Argentina, Brasile)