Nato in occasione di un lungo viaggio del suo autore, compiuto sotto la protezione di una scorta armata nella regione montuosa dell’Hindukush, fra Pakistan e Afghanistan, il libro offre un inedito spaccato della vita e dell’universo spirituale degli Ismailiti, uno dei gruppi più affascinanti e controversi dell’Islam sciita, oggi posto a diretto confronto con la minaccia talebana.
Per secoli avvolti in Occidente da un’aura di mistero e terrore, legata a figure leggendarie e fosche quali il loro carismatico capo, il Vegliardo della Montagna, e i suoi temibili «Assassini» – guerrieri votati al martirio –, gli Ismailiti sono una minoranza religiosa ricca e complessa, caratterizzata da una fede indiscussa nella figura dell’Imam – rappresentante terrestre del Profeta e depositario vivente dell’interpretazione esoterica del Corano – e da una spiccata vocazione mistica, destinata a propiziare una tangibile e intima unione tra il fedele e il divino.
La qualità della scrittura di Nicoletti si riflette efficacemente nella suggestione delle fotografie in bianco e nero riprodotte nel volume e realizzate con apparecchi fotografici vintage, trasformando un diario di viaggio personale e irripetibile in un documento dal significato più ampio: una testimonianza sulla bellezza e la profondità dell’incontro tra civiltà diverse e sulla complessità che ogni autentico dialogo tra mondi, da sempre, riserva.