A prima vista le fondazioni bancarie sono creature stranissime.
Simbolo della filantropia italiana, custodiscono un tesoro da 40 miliardi di euro. Sono enti privati e autonomi, ma gestiscono un patrimonio sostanzialmente pubblico.
Nate quasi per caso nel 1990 allo scopo di privatizzare il sistema bancario, sono finite per controllarlo del tutto.
Fino a diventare il governo «ombra» di molte città italiane. Sul trono delle fondazioni siedono presidenti spesso più rispettati dei sindaci, uomini in grado di spostare consensi e influenzare l’agenda politica del loro territorio.
Professori universitari, massoni in sonno, benefattori illuminati, stimatissimi negli ambienti dell’alta società, ma anche despoti a vita, imperatori del no profit, mecenati coi soldi nostri e personaggi di autentico potere, sconosciuti ai più.
Settori come l’arte, l’assistenza sanitaria e sociale hanno beneficiato della loro magnanimità, ma intere comunità sono state affossate da una gestione opaca e scriteriata del denaro collettivo.
Con questa coraggiosa inchiesta, Diego Gandolfo e Alessandro di Nunzio svelano per la prima volta i retroscena di un potere che sembrava inattaccabile, eterno, misterioso. Il lettore farà la conoscenza degli enigmatici Signori delle città. E finalmente imparerà a riconoscerli.