“Se lo avessi saputo prima...”, “Se me ne fossi accorto...”, “... non avrei agito così”: quante volte vorremmo che le cose fossero andate in modo diverso e ci rimproveriamo per aver commesso degli sbagli! Dal nostro rapporto con l’errore però dipende il senso di colpa che viviamo.
Fonte di sofferenze e di difficoltà relazionali, è un sentimento molto diffuso che affonda le radici nei giudizi negativi che noi stessi rivolgiamo ai nostri errori.
La conseguenza è una perdita di fiducia in se stessi e una scarsa autostima. Anila Trinlé, monaca buddhista occidentale, mette in discussione i concetti negativi di “rimpianto” e “senso di colpa”, dimostrando che è possibile vedere i nostri errori da un’angolazione diversa, non più impregnata di sofferenza ma colma di saggezza, comprensione e compassione.
Indipendentemente dalla nostra fede, gli insegnamenti qui esposti ci permettono di prendere coscienza che ogni errore è un modo per imparare e progredire, purché lo accogliamo con benevolenza anziché fustigarci e macerarci nel rimpianto e nelle recriminazioni.
Chiarire il nostro rapporto con esso ci aiuta a non lasciarci intrappolare dai giudizi, trasformando così l’errore stesso in qualcosa che ci arricchisce.
Indice:
La visione dell’individuo
- L'approccio buddhico
- L'approccio occidentale
- La singolarità di ogni essere
- Lo sviluppo del bambino
Il nostro rapporto con l'errore
- La vita è un processo di apprendimento
- I criteri di valutazione
- Le scelte etiche
- L'errore come processo di apprendimento
- L'errore come fonte di scoperta
- Colpa o errore
Pratica buddhica e senso di colpa
- Uno sguardo al nostro funzionamento
- Meditazione e colpa
La colpa dal punto di vista relativo
- La colpa fattuale
- Il senso di colpa
- Le radici della colpa
- Colpa e afflizioni
Buddhismo e colpevolezza
- Cause e condizioni
- Le afflizioni della colpa
Il perdono e il rimorso