In questo libro del 1995 Elémire Zolla tratteggia i cammini maggiori nei quali la sapienza indiana ha cementato le modalità di accesso a esperienze interiori di vetta, sia all’ombra della tradizione ortodossa che al di fuori di essa.
Accade nella via scandalosa del Tantra, che addestra l’adepto a suscitare ritualmente śakti, l’energia dormiente.
Ma anche nel solco brahmanico l’iniziando è chiamato a pratiche estreme, quella del discernimento impassibile della non-dualità nella via della conoscenza (jñāna) e dell’ardore traboccante nella via del cuore (bhakti).
Nonostante l’ampia diversificazione nel contesto sia erudito che popolare, i tre sentieri puntano all’affondo nell’esperienza metafisica in un’ininterrotta continuità dalla tradizione vedica arcaica attraverso il Vedānta non duale (advaita), i sistemi sām․khya e yoga, le gnosi śivaita, vişņuita e buddhista, migrata quest’ultima in Tibet e a oriente in Cina e Giappone.
I capitoli sui legami tra l’India tantrica e le altre nazioni dell’Asia, sulla parentela di medicina e alchimia e sul combattimento meditativo di origine monastica completano un libro tra i più densi, impavidi e provocatori del lascito intellettuale zolliano.