La biodinamica studia l’organismo visto come sistema integrato e aperto, in continua evoluzione. Si tratta quindi di un certo modo di considerare i fenomeni fisiologici e patologici, che vengono inquadrati soprattutto come espressioni della complessa rete di interazioni tra l’individuo e l’ambiente e tra i diversi sistemi che compongono l’organismo stesso.
Questa concezione abbraccia un vastissimo corpo di conoscenze che vanno dai sistemi di comunicazione biologica alle regolazioni dei fenomeni omeostatici, dai modelli matematici del caos e delle reti alle nuove frontiere dell’immunologia, della fisica e dell’elettromagnetismo.
La maggior parte del testo è dedicata alle basi teoriche e sperimentali di una medicina della complessità, ma nell’ultima parte l’autore si pone anche il problema di delineare le possibili ricadute della scienza biodinamica nella pratica medica sul piano metodologico.
Viene quindi indicato un approccio alla problematica della malattia (anzi, del malato perché è a esso che il medico rivolge la sua prima attenzione) tale da valorizzare al massimo le acquisizioni della scienza moderna, ma al tempo stesso aperto al contributo di altre tradizioni mediche, che hanno alla base una concezione dinamica e olistica dell’essere vivente.
Paolo Bellavite laureato in Medicina e Chirurgia, insegna Patologia Generale presso l’Università di Verona, dove tiene anche i corsi elettivi “Omeostasi, complessità e caos” e “Introduzione alle medicine complementari”. Il suo gruppo ha svolto e svolge ricerche sui radicali liberi, i leucociti e le piastrine, gli effetti dei medicinali omeopatici su modelli di laboratorio. Con altri ha fondato l'Osservatorio per le Medicine Complementari. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche. Per Tecniche Nuove ha già pubblicato Biodinamica (1998).