Intelligenza artificiale, chip dermali, nanorobotica, crionica, mind uploading, progetti filogovernativi per resuscitare i morti, creazione di chimere per xenotrapianti, clonazione, tecnosesso, uteri artificiali, super soldati.
Tutto ciò sembrerebbe fantascienza, eppure si tratta delle più moderne innovazioni nel campo della scienza e della tecnologia.
Lo scopo?
Potenziare la natura umana, ibridare l’uomo con le macchine e creare un individuo geneticamente modificato che abbia continuato la propria evoluzione emancipandosi dalle leggi biologiche.
L’entusiasmo e l’esaltazione acritica nel progresso stanno oscurando il lato nascosto di queste ricerche: si vuole realizzare una tecno-utopia, una società “perfetta” e altamente tecnologica, in cui non ci sia spazio per la violenza, le emozioni incontrollate o il pensiero autonomo.
Siamo sull’orlo di una rivoluzione antropologica che intende snaturare l’Uomo della pro- pria umanità, per renderlo sempre simile a una “macchina” e al contempo più manipolabile e controllabile.
Dal darwinismo sociale al transumanesimo, la scienza è diventata uno strumento per traghettare l’umanità verso un orizzonte distopico.
È in gioco la nostra sopravvivenza: conoscere le ricerche e gli obiettivi nel campo del post-umano può aiutarci a fermare questa deriva prima che siano le macchine a ribellarsi ai propri inventori, come nei peggiori incubi.