Boris vive a Ginevra, è un pezzo grosso di una prestigiosa banca svizzera, è nel pieno di una battaglia legale con la sua ex moglie per la custodia dei due figli adolescenti e da qualche tempo ha iniziato a vedere uno psichiatra.
Sono sette anni che di punto in bianco ha tagliato i ponti con la sua famiglia - figli compresi - e l'amarezza lo sta logorando.
Il suo psichiatra lo convince a sbloccare la situazione e a scrivere una lettera ai suoi genitori. Una lettera a soggetto libero, unica condizione è che sia scritta a mano e spedita per posta.
Come un sasso lanciato nell'acqua, le dure parole che Boris indirizza a sua madre dopo un lungo silenzio scatenano una serie di eventi - una pioggia di lettere per la precisione - tra zii, nipoti, sorelle, nonni e cugini.
Quella che sembrava una famiglia "normale" inizia finalmente a mostrare ciò che di vivo - o di morto - giace sotto il ghiaccio, e tutti, a turno, si rendono conto che sono molte le cose che hanno la necessità di essere dette e condivise con le persone care.