Nel libro Autobiografia Spirituale si completa e integra la personalità di Julius Evola: Maestro dell’Impersonalità Attiva, Julius Evola ha sempre parlato pochissimo di sé.
Basta leggere la sua autobiografia, Il Cammino Del Cinabro (1963), pensata più che altro come una guida alle opere di Evola.
Questione di equazioni personali, come lui stesso amava ripetere…
Tuttavia, gli scritti raccolti nella Autobiografia Spirituale sfuggono a questa norma, integrando e completando quanto si legge nel Cammino Del Cinabro. Nelle due lunghe interviste risalenti al 1969 e al 1971, tradotte per la prima volta in italiano dal francese, sollecitato dai suoi interlocutori, Evola spazia con gran disinvoltura dalle letture giovanili agli studi di matematica, dal futurismo al dadaismo, dai suoi rapporti con Guénon al confronto tra le proprie opere. Non mancano nemmeno piccoli ritratti, come quelli di Marinetti ed Ezra Pound, nonché analisi critiche di fascismo e nazionalsocialismo.
A emergere è soprattutto lo spirito di un uomo indipendente, allergico alle camarille del potere e agli intrighi di palazzo, che sopra ogni altra cosa teneva alla propria libertà interiore.
Corredano le interviste tre articoli usciti – sotto pseudonimo – sulla rivista Ur alla fine degli anni Venti, dedicati alla crisi che condusse il giovane filosofo sull’orlo dell’abisso, da cui riuscì a salvarsi per miracolo, come lui stesso dice, facendo luce su uno degli episodi più enigmatici della sua vita.
Indice:
I - Lungo la via del Cinabro
- Dadaismo, Futurismo e oltre - 1969
- Storia di un'equazione personale - 1971
- Evola e Pound - 1969
- Il breviario dei veglianti di Andrea Scarabelli
II - La crisi del 1921
- Esperienze: La legge degli enti, di Iagla
- Alcuni effetti della disciplina magica: la dissociazione dei misti, di Ea
- Sulle acque corrosive, di Iagla
- La maschera di Evola. Scienza e coscienza dell'assoluto, di Alessio de Giglio