Il volume mette in dialogo due discipline che, seppure quasi mai poste a confronto sul piano accademico, hanno dei profondi punti di contatto. Di certo usano strumenti e linguaggi radicalmente differenti, talvolta apparentemente inconciliabili, eppure possiedono un terreno comune di temi e problemi che può essere indagato con profitto.
In alcuni casi, la fantascienza pare addirittura costituire un tentativo di risposta a quesiti ed esigenze filosofiche.
Un tentativo che risponde in primo luogo alle logiche dell’immaginazione e del mito, ma che può anche fornire interessanti spunti di discussione ai filosofi, sotto forma di quegli esperimenti mentali che spesso la dialettica del pensiero utilizza fruttuosamente.
Se, quindi, come sostiene Dick, la fantascienza ha la capacità di stupire attraverso una “trasposizione fondata dell’esistente”, allora può anche costituire il luogo di scaturigine di interrogativi e problemi da indagare razionalmente.
I saggi proposti esplorano il rapporto tra filosofia e fantascienza sotto molteplici punti di vista, interrogandosi costantemente sulla relazione tra l’uomo e il mondo in cui vive.
Così facendo possono aiutarci a comprendere più a fondo il tempo presente, senza dimenticare mai di gettare lo sguardo verso il futuro.