Cinque miliardi di abitanti in più tra il 1950 e oggi, all’incredibile media di un miliardo ogni 12-13 anni: è questo il risultato di un popolamento della Terra che nessuno, forse, si aspettava di tale intensità.
Inoltre, la vita media dell’uomo non è mai stata tanto lunga, quasi 72 anni.
Eppure, quando si ragiona sui grandi temi del destino dell’umanità, della società e dell’ambiente, non si prende quasi mai in considerazione questa variabile che, fra tutte, è forse la più decisiva.
Come vive e che cosa può aspettarsi l’uomo moderno in un mondo tanto denso?
È la grande domanda che si pone questo saggio, analizzando le attuali dinamiche demografiche delle diverse aree del pianeta e considerando le loro ricadute in termini socioeconomici e antropologici.
Il quadro che emerge è quello di una popolazione sempre più urbanizzata e sempre più in movimento, in cui la densità eccessiva di certe aree – con al centro le cosiddette megacities – è causa di gravissime tensioni sociali e culturali.
La sopravvivenza, però, è ancora possibile, a patto che vengano affrontate le sfide che, in termini di competizione economica ma anche di solidarietà internazionale, stanno rimettendo in discussione la convivenza civile sulla Terra.