Come pensare l’umano al di fuori dei parametri classici delle scienze umane e dell’umanesimo?
Come pensare gli animali e il rapporto tra vite animali e vite umane al di fuori dell’antropocentrismo, e il politico al di fuori dei parametri classici della filosofia politica?
In Davanti alla legge: umani e altri animali nella biopolitica, Cary Wolfe affronta questi temi in una direzione inedita, sviscerando il nesso tra biopolitica, postumanesimo e filosofia dei diritti degli animali e focalizzando il punto – i punti – in cui la classica distinzione biopolitica tra bios e zoe interseca ed è complicata dalla classica distinzione ontologica umano/non umano.
Nel corso di un brillante tour de force concettuale attraverso il pensiero biopolitico – da Heidegger e Arendt ad Agamben, Esposito e Butler via Foucault e Derrida – Wolfe mette a fuoco una questione cruciale per la teoria contemporanea: come cambiare lo schema del soggetto umano e delle strutture antropocentriche sottese al progetto di conoscenza umanista immanente all’orizzonte politico della democrazia liberale, del concetto di sovranità e del suo quadro giuridico?