Questo libro è uno straordinario documento sulla vita di una tribù indigena dell’Amazzonia all’inizio del ’900. La voce narrante è quella di Manuel Córdova-Rios, rapito appena quattordicenne da un gruppo di indiani Amahuaca, mentre si trovava presso un campo d’estrazione del caucciù nella giungla peruviana.
Più di sessant’anni dopo, divenuto un famoso guaritore, Córdova-Rios ha deciso di narrare la sua storia a un testimone d’eccezione: Bruce Lamb.
Il racconto è avvincente: Córdova-Rios attribuisce infatti i suoi poteri sciamanici al periodo trascorso presso la tribù e, in particolar modo, alle intense sedute effettuate sotto l’influenza dell’ayahuasca, o yagé, un potente allucinogeno al quale viene attribuita la facoltà di trasportare gli esseri umani in regni dove telepatia e chiaroveggenza sono condizioni normali. In particolare narra come ha imparato il sapere della foresta e degli Amahuaca direttamente dalle visioni indotte dall’estratto di ayahuasca, e descrive ripetute esperienze di coscienza condivisa.
Le sue parole danno vita a un testo affascinante, che trasporterà il lettore in mondi remoti e di eccezionale suggestione: il regno della giungla, primitivo, spietato e d’indicibile bellezza; il regno della tribù, con il suo antico sapere e le sue cerimonie, e il regno delle visioni, intenso, colorato, simbolico, ma altrettanto vivo e reale.