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Nella storiografia musicale tradizionale, lo 'stile galante' occupa un periodo limitato a una trentina d'anni, schiacciato tra il 'barocco maturo' e lo 'stile classico'; esso era caratterizzato come "elegante, scherzoso, naturale, brillante, raffinato e ornato".
Le ricerche di Gjerdingen però mostrano che il tratto distintivo dello stile galante consisteva in un particolare repertorio di frasi musicali standardizzate da usare in determinate successioni convenzionali.
Non solo, ma questa caratteristica compositiva ebbe un'ampiezza territoriale e una pervasività stilistica che vanno a coprire gran parte della musica settecentesca, facendo sentire la sua influenza anche oltre.
L'idea è che la parola 'composizione' presa nel suo significato letterale, come 'cum ponere', descriva esattamente il sistema di produzione della musica del Settecento, e anche di una parte significativa dell'Ottocento. Inteso così, lo 'stile galante' inizia col diciottesimo secolo ed estende la sua influenza a lungo anche nel diciannovesimo.
Il presente libro è il tentativo di esplorare questi modelli o blocchi, che l'autore chiama 'schemi galanti', isolandoli dai contesti musicali in cui compaiono e mostrandone concretamente l'uso in un impressionante corpus di composizioni i cui autori spaziano da Corelli (1653-1713) a Chopin (1810-1849). Traduzione di Marco Giustini.
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