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Partito da Hong Kong per l'America con cento dollari in tasca e una valigia di speranze, Bruce Lee conquistò in pochi anni Oriente e Occidente diventando uno dei personaggi più rappresentativi della contemporaneità.
La sua breve vita, suggellata da una morte enigmatica il 20 luglio 1973, si è prolungata nella leggenda del Piccolo Drago, superando i confini del cinema e delle arti marziali. L'aspirazione alla saggezza e le seduzioni della fama, il taoismo e l'ambizione personale, l'obiettivo forse impossibile della liberazione da ogni schema prestabilito hanno costituito la sua sfida, il "Gioco della morte" di un uomo ricco di genio e di contraddizioni, e spiegano la durevole potenza del suo carisma universale.
Questo libro ne racconta la storia dalla prospettiva inedita di chi ha percorso in prima persona i sentieri paralleli del Kung Fu e della scrittura sulle tracce del Piccolo Drago. Lungo il filo ideale teso da Bruce Lee fra Oriente e Occidente, si succedono i luoghi e i maestri, gli scontri e gli incontri la cui stessa verità compone un singolare romanzo.
E' il sogno di un ragazzo italiano, affascinato come tanti dai film di arti marziali, che un giorno si fa realtà nelle palestre di Hong Kong, nei suoi templi, sui tetti dei palazzi a Kowloon, dove Lee si era cimentato nei primi combattimenti e dove tornò per morire all'improvviso.
Lo sguardo di Francesco Palmieri interroga sullo sfondo la cultura cinese che il Piccolo Drago, più di Confucio e più di Mao, propose a suo modo e rese accessibile al resto del mondo, rivoluzionando vecchi punti di vista e acquisite convinzioni.
Ma questo libro è soprattutto un omaggio a chi continua a credere che valga sempre la pena di inseguire i propri sogni, se non altro per raccontare ciò che ne resta al termine della notte.
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