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Alcuni dei testi qui pubblicati, scritti da Napoleone in varie epoche della sua vita, vedono per la prima volta la luce in italiano. Il racconto La Maschera Profeta sembra una dichiarazione d’intenti: in effetti Bonaparte finirà con il trasformarsi nel personaggio che aveva immaginato: scriverà la Storia tout court, vivrà l’epopea che un giorno, sconfitto, detterà a Las Cases nella prigione senza sbarre dell’isola di Sant’Elena, entrando nel mito.
Altri testi vertono sul tema dell’amore o su quello del suicidio, secondo il gusto dell’epoca (Clisson e Eugénie) o scaturiscono da un disincantato sguardo sul rapporto tra i due sessi, come la conversazione con una giovane prostituta (Un incontro a Palais Royal), che sembra registrata dal vivo. E, forse, da questi frammenti si dovrà partire per tracciare quella Storia del cervello di Napoleone che i fratelli Goncourt non portarono mai a compimento.
Nei meandri di quel cervello inesplorato abita il progetto dell’Europa di oggi, come rileva Laurenti nella sua prefazione.
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