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"Non è forse vero che ogni paesaggio che ammiro, ogni amico che incontro, ogni atto che compio, ogni dolore che patisco mi lascia un essere diverso da come mi ha trovato? Che la povertà, l'amore, l'autorità, la collera la malattia, il cordoglio, il successo, tutte queste cose operano attivamente sul nostro essere e ci svelano le occulte facoltà della mente? Qualunque fine personale o minore venga frustrato, questo fine ottiene sempre risposta. Qualunque cosa l'uomo faccia o qualunque cosa gli accada, apre un'altra stanza nella sua anima-.lo arricchisce di un nuovo sentimento, di un un nuovo pensiero, di un nuovo organo. Non vediamo quanto l'uomo sia meravigliosamente adatto a stare al mondo per questo fine?"
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