Il movimento cristiano primitivo fonda le sue radici storiche in un periodo tumultuoso e violento. Il popolo ebraico si ritrova ad affrontare la dura realtà dell’epoca: da una parte il giogo romano, dall’altra gli animi degli ebrei più delusi, e riuniti in movimenti settari il cui scopo è difendere la propria identità e la libertà della terra di Israele.
È in questo contesto che spicca la figura di Gesù di Nazareth. Ricostruendo parte della sua predicazione pubblica dai testi più antichi, si può notare come per Gesù sia inevitabile lo scontro durissimo con la disastrosa situazione politica e sociale del suo tempo. Con la sua scomparsa, i discepoli in fuga iniziano a rielaborare il suo messaggio tentando di conciliarlo con l’evento tragico della crocifissione. Tale comunità tanto disomogenea trova però in Giacomo il Giusto, il fratello di Gesù, il nuovo leader carismatico, la cui personalità è riconosciuta persino dai suoi oppositori più feroci, fra cui un ex-fariseo ebreo conosciuto come Saulo (Paolo di Tarso). Questi, da violento persecutore della nascente comunità, si autoproclama suo migliore portavoce mostrandosi, nelle lettere scritte di suo pugno, con un forte carattere individualista, a tratti megalomane e con un chiaro “arrivismo apostolico”, che sfocia in una rielaborazione della tradizione mosaica in funzione della sua personalissima dottrina del “Cristo risorto”.
L’irruenza della dottrina paolina è tale da finire in un naturale scontro con la comunità di Gerusalemme governata dallo stesso Giacomo. In quale contesto storico ha operato Gesù? Gli uomini scelti da lui stesso furono volontà di un piano divino superiore, o il maestro di Galilea dovette invece raccogliere i frutti di quella situazione politica e sociale tanto disastrata? Entrato in scena come feroce e convinto persecutore del movimento messianista nascente, fino ad autoproclamarsi suo Apostolo più illuminato: quali erano le reali intenzioni di Paolo? Esisteva realmente un rapporto irenico fra Paolo e la comunità apostolica che aveva vissuto assieme a Gesù fino alla sua morte? Dopo la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani, quali furono le conseguenze della diffusione della dottrina paolina espressa nelle sue lettere?
Indice:
E voi chi dite che io sia?
2. Attese messianiche
- I diversi movimenti religiosi
- I farisei
- I sadducei
- La Quarta Filosofia
- Giuda il Galileo e il messianismo degli zeloti
- Gli esseni
- Il nuovo movimento ebraico che professava la Resurrezione di un morto in croce
- Quali seguaci?
- Conclusioni
3. I veri protagonisti del cristianesimo primitivo
- Paolo di Tarso (7 d.C. circa - 66 d.C. circa)
- Giacomo il Giusto (… - 62 circa a Gerusalemme)
- La famiglia di Gesù
- Conclusioni sul membro più importante del movimento apostolico
- Pietro (4 d.C. circa - 67 d.C. circa)
4. Paolo di Tarso, Apostolo dei gentili
Quale tipo di indagine e quali lettere?
Prima lettera ai Tessalonicesi
Dissidi con i giudei di Tessalonica
Conclusioni
Prima lettera ai Corinzi
Fede in un solo uomo risorto, ma voci diverse nel suo unico messaggio
La vera natura dell’Apostolo
Il velo per le donne e la natura degli angeli
La testimonianza delle donne
Corpo e sangue di Cristo?
La natura della Resurrezione
Conclusioni
Seconda lettera ai Corinzi
Ha inizio il distacco
Perdita di una comunità?
Conclusioni
Lettera ai Galati
L’ombra del dubbio fra i Galati
Differenza di vedute
Paolo contro la comunità apostolica
Conclusioni
Lettera ai Romani
Terreno fertile per la sua predicazione
Conclusioni
Paolo e Giacomo
Lettera ai Filippesi e Lettera a Filemone
Lettera di Giacomo
5. Cristianesimo paolino o cristianesimo pagano?
- La fortuna della dottrina paolina
- L’eco della comunità giudaico-cristiana
- Delocalizzazione e centralizzazione
- Predicazione fra i gentili
- Le donne e gli schiavi