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Molte persone, anche colte e brillanti, dinanzi alla morte si comportano in maniera inspiegabilmente irrazionale, finendo per causare a sé e agli altri sofferenze inutili e ampiamente evitabili.
Da un lato, è una questione di ignoranza: sulla morte scrivono molto i filosofi, i bioeticisti o i religiosi, ma raramente si sente la voce dei medici, che senza dubbio sono coloro che la conoscono meglio.
Dall’altro lato, è una questione di paura, di invincibile paura, e si sa che la paura è una cattiva consigliera.
Alla paura di non esistere più, si aggiunge spesso, anche più forte, la paura di soffrire, ed è questo che rende il libro che tenete tra le mani un rassicurante e necessario testo di riferimento, speciale, utile e unico.
Gian Domenico Borasio è uno dei maggiori esperti europei di cure palliative e ha un messaggio importante per tutti noi: sapendola gestire, nella grande maggioranza dei casi la morte non è dolorosa, e per i casi in cui lo sarebbe, ci sono risorse mediche adeguate che possono essere usate con successo. Solo, bisogna conoscerle, ma purtroppo non è sempre così.
Ci sono manuali di medicina che ancora riportano concezioni ormai tramontate sulla presunta dannosità di certe sostanze e di certe pratiche palliative, e nelle università si insegna poco su questo tema, o addirittura si insegnano cose sbagliate. Anche ai medici, dunque, è dedicato questo libro, perché apprendano una parte tanto fondamentale del loro lavoro, a beneficio di tutti.
Oggi la scienza ci permette di vivere più a lungo, ma rende anche la morte una pratica tecnologica, che prolunga talvolta la vita oltre l’interesse del paziente e dei suoi cari.
Borasio affronta il tema del fine vita sia dal punto di vista medico che da quello psicosociale e spirituale, perché i tre sono inscindibili, e perché «i malati che abbiamo modo di assistere nel loro spegnersi ci insegnano che prepararsi alla morte è il modo migliore per prepararsi alla vita».
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