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Dal 1982, Plum Village accoglie persone provenienti da ogni parte del mondo, di ogni confessione o anche convintamente atee, che vogliono esplorare il mistero della felicità e della sofferenza.
Questa è stata l’esigenza profonda che ha portato Claudio Panarese a entrare a Plum Village nel 1992, poco più che trentenne. All’epoca era un uomo che poteva considerarsi «arrivato»: un lavoro come disegnatore presso la Disney, una relazione felice con la propria compagna, una buona situazione economica.
Ma in lui, così come in ogni uomo, era forte il desiderio di una felicità più grande, che soltanto l’incontro con Thay, con la dolcezza del suo pensiero, è riuscito a soddisfare pienamente, determinandolo a imboccare la strada dell’ordinazione a monaco.La prima parte di Plum Village Love Story, «Vent’anni dopo», è il racconto gioioso di questo incontro che ha convinto l’autore a cambiare tutto e a iniziare una nuova vita, evocata nella seconda parte dell’opera, «Grazie», con tutta l’intensità di una profonda consapevolezza e di un’umanità davvero coinvolgenti.
È la sua storia d’amore per Thay, per il mistero dell’esistenza, e per gli uomini così come sono, con le loro luci e le loro ombre, le loro grandi capacità e i loro fortissimi limiti, l’infelicità e la sofferenza che li rendono incapaci di accogliere la vita nella sua interezza.
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