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Perversione e musicalità è una lettura storica dell’omosessualità, nonché l’opera postuma di Imre Hermann – figura di spicco della Scuola psicoanalitica di Budapest, insieme a Sándor Ferenczi e Michael Bálint.
Le prime ricerche di Hermann sul tema risalgono al 1970, quando ancora l’omosessualità faceva parte delle patologie psichiatriche del Manuale diagnostico e la poca letteratura scientifica cercava invano la base organica delle preferenze sessuali. Gli studi di Hermann vanno in tutt’altra direzione e, per l’epoca, sono addirittura avveniristici: rintracciano comportamenti ed eziologie, attingono alla biologia, all’etologia, alla psicoanalisi e all’arte.
Citano ricerche d’oltreoceano che a noi, oggi, potrebbero apparire scontate, ma che rappresentavano una fonte davvero rara nell’Ungheria della Cortina di ferro, dove la scuola di psicoanalisi era costretta ad agire in clandestinità perché bandita dal Soviet. Una lettura vintage, ma assolutamente unica, nel panorama della psicoanalisi classica.
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