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Pensare e progettare in Architettura vuol dire innanzitutto riconoscere i limiti contraddittori della nostra cultura contemporanea, e quindi impegnarsi con cura nella ricostruzione della triplice «arché»: della legge, della libertà, della necessità. Ovvero: dell’«estetico», della «singolarità», della «visione».
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