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Un manuale della vita saggia e felice, un moderno Montaigne che si focalizza su un tema urgente: la ricerca di una vita felice nell’epoca della tecnica. Le etiche moderne hanno rinunciato al rapporto con se stessi, come se fosse un’ovvietà e come se l’unico oggetto dell’etica fosse il rapporto con gli altri, ma la sfrenata evoluzione dell’egoismo mostra l’urgenza di una riflessione su un corretto rapporto con sé.
Conoscere se stessi non è poi oggi tanto scontato. Schmid parte dall’esperienza della paura, primo stimolo alla ricerca e alla conoscenza di sé, per poi inoltrarsi in molti dei paradossi dell’individuo nella modernità: l’esistenza si mantiene sempre in equilibrio instabile tra una polarità positiva e una negativa. In una sorta di rieducazione ai sentimenti, l’autore ci mostra che qualunque azione sul corpo agisce sull’anima.
Recuperando la tradizione dell’ars vivendi da Platone a Montaigne l’autore suggerisce un percorso tra le abitudini, i vizi e i sentimenti dell’uomo moderno, puntando alla ricerca del senso, oggi più che mai essenziale. I temi filosofici su cui si scandisce l’opera – la paura, la cura di sé, l’attenzione per il corpo, per la sfera dell’anima e il rapporto con la morte – sono affrontati sempre a partire da spunti concreti.
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