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Nel segno della tzedakà – la giustizia ebraica – e nell’impegno preso nell’Esodo, «faremo e ascolteremo», in cui emerge il primato dell’azione tipico di una tradizione, quella ebraica, che continua fino ad oggi, Donatella Di Cesare affronta temi urgenti e attuali: dai clandestini al fanatismo, dal silenzio della Chiesa alla questione dello Stato di Israele, dal nucleare alla bioetica.
Nel vuoto etico del dopo Auschwitz che dura sino ad oggi, La giustizia deve essere di questo mondo. Paesaggi dell’etica ebraica rappresenta il contributo ebraico all’etica del futuro: Di Cesare rivede confini o veti, contesta verdetti, apre varchi inattesi. Problemi prima impensati sollecitano risposte urgenti: alla domanda di giustizia terrena, che irrompe in maniera impellente, può rispondere oggi la tzedakà, la giustizia ebraica, quella “rettitudine” che consiste nel riequilibrare l’ordine del mondo.
Di Cesare si fa voce della millenaria tradizione ebraica che ripete: se non in terra, neanche in cielo ed affronta, a partire dalle riflessioni di Lévinas, Benjamin, Arendt, Jonas e Taubes, i grandi temi attuali del nuovo millennio.
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