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Siddhartha Gautama, il Buddha, il Risvegliato: è lui il protagonista del viaggio di Carlo Buldrini, mentre le «Quattro grandi meraviglie» – Lumbini, Bodh Gaya, Sarnath e Kushinagar, i luoghi chiave della vita del Buddha che lui stesso suggerì di visitare –, scandiscono il racconto oltreché il percorso del narratore.
Tutto inizia a Lumbini. Dopo il concepimento che la leggenda vuole a opera di un elefante bianco meravigliosamente penetrato nel corpo di Maya, sotto le fronde di un albero di sal nasce il desiderato erede di Shuddodana, che in lui ha riposto tutte le sue speranze per il futuro della potente tribù degli Shakya. A dispetto di questo e dell’educazione intesa a farne un guerriero invincibile, il giovane, venuto a contatto con la realtà del dolore e della sofferenza, decide di abbandonare il palazzo paterno e inizia la sua ricerca spirituale come asceta mendicante.
Compagno di viaggio attento e silenzioso, l’autore segue Siddhartha dalla fase dell’ascesi nella grotta, al Risveglio sotto l’albero della Bodhi, al Parco delle Gazzelle, fino al punto di arrivo, quello del parinirvana, in cui cessa ogni forma di attaccamento. Alle vicende del Buddha narrate dal Mahāparinibbānasuttanta, Buldrini intreccia la storia dei luoghi di culto e della loro riscoperta archeologica, la descrizione delle raffigurazioni del Buddha e quella dell’India contemporanea e dei fedeli che da ogni dove arrivano per compiere lo stesso pellegrinaggio, creando una trama di sapienti suggestioni: i luoghi e le facce, i colori e i profumi di un mondo pieno di contrasti e contraddizioni, la ricchezza e la profondità di una spiritualità che non smette di parlare agli uomini, la ricerca personale di chi vuole capire e, per farlo, si rimette in cammino insieme a Siddhartha.
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