Prima ancora che economica, la crisi da cui tutti ci sentiamo attraversati si sta rivelando, essenzialmente, interiore. Nella nostra società, caratterizzata dal venir meno dei tradizionali vincoli di fiducia e di responsabilità, assistiamo infatti a un progressivo indebolimento delle forze mentali e motivazionali degli individui. Se, come sembra, il dominio incontrastato della tecnologia ha tracciato l'unico orizzonte possibile di futuro, non vale più nemmeno la pena chiedersi se Internet ci renda stupidi o intelligenti.
La risposta c'è già: essere sempre connessi con un altrove, «condividere» ogni esperienza per la paura di non percepirla come davvero reale, ci sta trasformando in persone disattente, distratte, dissociate. Se non utilizzate in maniera consapevole, le tecnologie digitali – computer, social network, smartphone – riducono la capacità di rimanere concentrati anche per pochi istanti su di un obiettivo, minano le nostre fondamenta corporee e percettive. Sono tanti i fattori educativi e culturali legati allo stile di vita che determinano un simile scenario: crediamo che ogni minima difficoltà possa essere affrontata e superata per mezzo di pillole o aiuti esterni; ci sentiamo demotivati quando la nostra volontà individuale è ostacolata perché in antitesi con la propensione al consumo; miti come «il talento» o le «capacità innate» – supportati dal ricorso a una genetica non di rado fraintesa – erodono la fiducia nelle capacità personali del soggetto di raggiungere il successo grazie alla fatica e all'impegno.
Ma non tutto è perduto. Attingendo alla sua esperienza di preparatore mentale di campioni, come a quella di docente universitario e ricercatore, Trabucchi sostiene che possiamo ancora farcela, se non staremo fermi ad aspettare che siano le riforme politiche o amministrative a salvarci, se ciascuno di noi comincerà a lavorare per primo sulle proprie risorse interiori.
In questo libro agile e intelligente, che è anche un interessante excursus sulle principali conquiste cognitive dell'essere umano nell'arco della sua straordinaria evoluzione – e solo all'apparenza un manuale self-help – l'autore ci insegna a decifrare i segnali più chiari e allarmanti della nostra attuale «decadenza» ma anche le tecniche per recuperare e allenare quello straordinario patrimonio di risorse psicologiche che chiamiamo «resilienza».
Indice:
La società degli zombie e la crisi globale
- Zombie a chi?
- Le risorse che non sapevamo di avere
- Da dove viene l'ipertrofia motivazionale umana
Sazietà da benessere
- Sedersi: in senso letterale e non solo
- Lacrime di ghiaccio
- Farsi segare la gamba senza anestesia: perché oggi non ne siamo capaci?
Privo di volontà e incapace di attenzione: ecco a voi l'Homo Consumens
- L'importanza dell'attenzione per la sopravvivenza
- Le basi cerebrali della resilienza
- La forza di volontà va appresa
- Perché l'autocontrollo dipende dall'attenzione
- Armi di distrazione di massa
- Multitasking: illusioni per incrementare la smartphone-dipendenza
- Da Homo Sapiens a Homo Consumens
L'epoca senza impegno
- Il culto del talento ovvero l'Expo dell'alibi
- Non sono i geni, bellezza! È la pratica intenzionale
- Può esserci impegno in una società non meritocratica?
L'erosione del reale: benvenuti al discount del narcisismo
- Come le relazioni virtuali modificano il cervello (e i rapporti reali)
- La spettacolarizzazione della propria vita intestinale
- La fine dell'elaborazione autonoma di ogni esperienza
- Un futuro da hikikomori?
Allenare la resilienza
- Tenere a bada gli auto-sabotatori
- Bonificare l'ambiente attentivo
- Radicarsi nel corpo, rientrare in contatto con la realtà
- Coltivare attenzione e consapevolezza
- Rimediare all'errore di Cartesio: l'allenamento del sistema mente e corpo
- Commiato e auto-motivazione